LETTERE 6 NOVEMBRE 2017 Olbia: “iniziati i lavori per le vasche di laminazione”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del Comitato di Salvaguardia idraulica di Olbia guidato da Felice Catasta.

 

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LETTERA APERTA AI RESPONSABILI CHE DOMANI DARANNO INIZIO ALLE OPERAZIONI FINALIZZATE ALLA REALIZZAZIONE DELLE VASCHE DI LAMINAZIONE DI OLBIA E A TUTTI GLI OLBIESI

A distanza di 4 anni da Cleopatra 2013, domani 6 Novembre, la Regione Sardegna, dopo aver commissariato il Comune di Olbia reo di non aver condiviso il cosi detto Piano Mancini approvato dalla precedente Amministrazione Comunale, intende dar corso ai lavori propedeutici alla realizzazione di 45 ettari di vasche di laminazione e, subito dopo, all’allargamento e alla creazione di altri canali interni alla Città.

Allo scopo l’Assessore Regionale Ing. Edoardo Balzarini, che ha preso il posto dell’On. Paolo  Maninchedda, ha autorizzato 75 persone, un vero e proprio “esercito”, ad andare nei terreni e nelle aziende interessate alla costruzione di 4 vasche di laminazione, di cui 2 confinanti con le case nella Zona di Via Nervi, al fine di dar corso ai “rilievi plano- altimetrici, alla bonifica da ordigni bellici, alle indagini geognostiche, geotecniche, alla caratterizzazione ambientale dei terreni e per le ricerche archeologiche”. Tutte cose che avrebbero dovute essere già state fatte prima di andare avanti col progetto definitivo.

L’intervento è denominato ”Opere di mitigazione del rischio idraulico nel territorio di Olbia- Vasche Lotto 1, Importo Euro 25.300.000,00”. Al proposito si riferisce che la Legge Regionale n^ 19 del 6/12/2006 prescrive tutte quelle operazioni già in fase preliminare. Il comportamento della Regione , al riguardo, è la conferma, come sempre sostenuto da questo Comitato, che tutto si è fin ora svolto, “a rovescio” ed in dispregio delle norme. A chi è solito sostenere che c’era fretta di decidere, ricordiamo che il tempo lo si è perso, e se ne perderà dell’altro, se non prevarrà, assieme al rispetto delle leggi, il comune buonsenso.

E’ per questi motivi che prima si sarebbe dovuto aggiornare il PAI, con approvazione da parte del Presidente della Giunta Regionale a conclusione di particolari procedure, a seguire i progetti. Per l’approvazione è prescritta la VAS (valutazione ambientale strategica), mentre la VIA (valutazione impatto ambientale), è necessaria per le singole opere. Nella fattispecie sappiamo che non soltanto non disponiamo di un Piano regolarmente approvato, ma neppure della VIA per le vasche di laminazione. A queste incombenze ne va aggiunta un’altra, fondamentale, costituita dalla predisposizione del Piano del Rischio, che per le vasche di Via Nervi, ad esempio, deve riguardare tutti i fabbricati esistenti a valle dello sbarramento, fino a tutto il Porto Romano. Piano, questo, che deve fra l’altro prevedere le modalità di evacuazione in caso di minacciato collasso dello sbarramento. A ciò sono ad Olbia interessati: tutto il Quartiere di San Nicola, gran parte del Quartiere Ospedale Vecchio e non solo.

In vista di domani, questo Comitato vuole porre, ancora una volta, alcune domande a chi di competenza:

1^ Nella Ordinanza n.1649/28 del 12 ottobre 2017, emanata dal “Commissario di Governo contro il dissesto idrogeologico nella Regione Sardegna” ed inviata unitamente alla notifica dalla Regione, vengono assegnati 60 giorni di tempo per ricorrere al TAR, come è possibile che si intervenga prima della scadenza nelle proprietà private senza aver prima redatto “lo stato di consistenza “ o comunicare come intendono indennizzare per i danni già oggi certi?

2^ Il Comitato, da oltre 1 anno, unitamente a tanti altri soggetti aventi interesse ad una reale messa in sicurezza della Città di Olbia, ha presentato ricorso al TAR per l’annullamento , previa sospensiva della deliberazione n. 25 /16 del Consiglio Comunale di Olbia, adottata l’ 8 marzo 2016 , avente ad oggetto “opere di mitigazione del rischio idraulico – controdeduzioni alle osservazioni “ a causa dei vizi procedurali , a nostro avviso ben evidenti. Ad oggi non abbiamo avuto alcun riscontro. Perché tanto ritardo nel pronunciarsi?

3^ Eppure, se la delibera di approvazione del tutto da parte del Consiglio Comunale , oltre che essere stata impugnata, al TAR, dai proprietari, dal Comitato salvaguardia idraulica di Olbia e dal GRIG (Gruppo Intervento Giuridico) , considerato che la stessa è anche avversata dalla attuale Amministrazione Comunale, che con apposito bando ha assegnato ad altri tecnici l’incarico per una soluzione alternativa alle opere previste nel Quadro Mancini, perché si vogliono mettere a soqquadro le aziende di molti nostri concittadini ed anche qualche abitazione, per realizzare opere contestate, dannose, non condivise e non approvate nel rispetto delle procedure? Le ultime elezioni, a detta di molti, erano peraltro equivalse ad un vero e proprio referendum sulla soluzione da adottare: i cittadini hanno premiato chi voleva “L’ACQUA FUORI DA OLBIA”! non chi voleva le “vasche di laminazione” in Città o nelle immediate vicinanze!

4^ Non ritenete che quanto recentemente successo a Livorno debba far riflettere sulle “vasche di laminazione”? Lì i lavori appena realizzati, erano alla “prima prova”! E meno male che gli sbarramenti erano in cemento armato. In Città son previsti in terra!

5^ Ultima domanda, ma non per importanza, ha senso spendere per gli interventi finalizzati alle opere complementari al Progetto Definitivo (Mancini) un importo a base d’asta di Euro 205,000,00 in contemporanea a Euro 208.000,00 che l’attuale Giunta ha responsabilmente messo in “cantiere”, per lo studio di fattibilità per una soluzione alternativa al Piano Mancini?

Olbia, 05 novembre 2017

Il coordinatore
Felice Catasta

 



Olbia, Nizzi boccia piano anti-alluvione della Regione: “Non lo approveremo”

“Il Comune di Olbia non approverà mai l’edificazione di muri alti 1 metro e ottanta centimetri”. Lo ha detto il sindaco Settimo Nizzi, intervenuto a sorpresa stamani in via Nervi dove era in corso il sopralluogo dei tecnici incaricati dalla Regione per la verifica delle aree dove, secondo il piano Mancini, dovranno sorgere le vasche di laminazione per contrastare il pericolo di inondazione. Nizzi ha voluto parlare con il team di tecnici per consegnare un messaggio diretto all’assessore regionale ai Lavori pubblici Edoardo Balzarini, commissario per l’attuazione delle opere anti-alluvione.

“Sono venuto qua oggi per mandare un messaggio importante al commissario e alla struttura che si sta occupando del progetto – ha spiegato il primo cittadino, contrario a quanto deciso dalla precedente amministrazione Giovannelli – qua le vasche sarebbero troppo vicine alle case, è troppo pericoloso. Prima di tutto mettiamo in sicurezza la città, ma mettere in sicurezza la città vuol dire fare le cose per bene. A Olbia i muri a 1,80 metri non ve li facciamo fare e poiché il progetto prevede queste altezze dovrete modificare tutto altrimenti non se parla. Perché il progetto deve essere approvato dall’amministrazione comunale e noi per adesso siamo contrari”.

Si tratta delle indagini finalizzate “alla individuazione delle caratteristiche geotecniche dei terreni e della loro qualità ambientale (presenza e/o livello di inquinanti), necessarie per la conclusione della valutazione di impatto ambientale. Le indagini in argomento – si legge in una nota della Regione – saranno concluse entro febbraio 2018, mentre quelle relative ai restanti 3 lotti saranno ultimati entro il marzo 2018. Dopo la conclusione delle indagini geognostiche, gli esiti andranno ad integrare i progetti definitivi sui quali potrà essere portata a compimento la procedura di Via. Una volta acquisita la Via, si potrà procedere a tutti gli adempimenti (sviluppo esecutivi ed appalto delle opere) necessari a consentire il pieno utilizzo dei finanziamenti regionali e nazionali già disponibili”.

Dunque si annuncia una nuova battaglia istituzionale: da una parte la Regione che vuole portare avanti il piano finanziato dallo Stato, dall’altra il Comune di Olbia che non approva il progetto. Anche il comitato di Salvaguardia idraulica che questa mattina ha promosso un sit-in di protestain via Nervi ha consegnato un messaggio alla Regione, una lunga lettera per il presidente Francesco Pigliaru in cui si evidenziano le forti criticità del piano redatto dagli stessi tecnici che hanno eseguito il Pai di Olbia. “Come possiamo fidarci di loro? – spiega Antonella Fiori, attivista del comitato – Sarebbe una delega in bianco e non ce lo possiamo permettere . Perché si vuole mettere a soqquadro Olbia allargando i canali vicino all’abitato? Avete visto cosa è successo a Livorno? Mi viene il sospetto che a nessuno interessi la sicurezza di questa città e mi viene anche il sospetto che Cagliari voglia bloccare lo sviluppo di Olbia, in questo momento l’unica città in crescita in Sardegna”.



Olbia: salvaguardia idraulica, il "no" al piano Mancini

Ad Olbia è sceso in campo anche il sindaco Settimo Nizzi per ribadire il suo "no" al piano di mitigazione del rischio idraulico firmato dal professor Marco Mancini, accanto al comitato per la salvaguardia idraulica che aveva organizzato per stamattina un sit-in.

Un gruppo di cittadini ha atteso l'arrivo dei tecnici che hanno effettuato l'accesso alle aree dove sono previste le vasche di laminazione per effettuare i prelievi.

 

La Regione ha di fatto commissariato il Comune per portare avanti il piano che dovrebbe proteggere la città dalle alluvioni, che era stato approvato dalla precedente amministrazione e che vede la Giunta Nizzi contraria.

Antonella Fiori del comitato ha letto una lettera e un'altra nota è stata consegnata nelle mani dei tecnici guidati dall'ingegner Tino Azzena, dirigente recentemente passato dagli uffici comunali a quelli regionali.

Proprio all'ingegner Azzena, il sindaco ha ribadito la sua netta contrarietà al piano e in particolare alla realizzazione delle vasche, e gli ha chiesto di riferire all'assessore regionale, nella sua veste di commissario, la posizione dell'amministrazione.

Il Comune ha avviato solo una parte del primo lotto, quella che prevede l'abbattimento dei ponti tappo sui canali, e ha commissionato un nuovo studio. Ma la Regione procede sul piano Mancini, l'unico al momento approvato e finanziato nell'ambito del progetto Italia Sicura.



Piano Mancini. Sindaco contro i funzionari della Regione: “Non vi faremo fare i muri in città”.

★VIDEO★ L’ispezione dei terreni dove dovrebbero sorgere le vasche di laminazione in via Nervi come detta il Piano Mancini, da parte dei tecnici inviati dal commissario regionale per la mitigazione del rischio idraulico, è stata contestata dal comitato “Fuori l’acqua da Olbia”.

 

Il responsabile, Felice Catasta, ha consegnato al responsabile del procedimento Tino Azzena una lettera indirizzata al governatore Pigliaru. Più dura la posizione del sindaco Nizzi che ha detto chiaramente ai funzionari della Regione “non vi faremo mai fare muri da 1.80 mt in città”. Ma su tutto si attente il pronunciamento  del Tar. Sarà il tribunale, infatti, tra due giorni, a decidere se dare l’Ok al Piano Mancini o mandarlo al macero.



MITIGAZIONE RISCHIO IDRAULICO OLBIA 

 

A PROPOSITO DI VASCHE DI LAMINAZIONE 

 

Lettera aperta al Presidente On. Pigliaru, 

(a cura del nostro Comitato)

 Un popolo silenzioso sta per celebrare il 4^ anniversario di “Cleopatra 2013” con l’annuale fiaccolata , a partire dalla Chiesa di Sant’Antonio fino a Via Belgio dove, fra le onde del canale che  corre parallelo, reso minaccioso dall’alluvione, scomparvero una giovane mamma e la sua  bambina, senza dimenticare le altre vittime!  E, a quattro anni da quel disastroso evento, la gente continua a temere …. che piova! Da allora, infatti, molto poco, è cambiato.

Il Comitato per la salvaguardia idraulica di Olbia che tanto si è battuto per la messa in sicurezza della città, dopo 4 anni da quell’evento, non può fare a meno di ricordare la Delibera Comunale n^ 25 /2016 adottata dal precedente Consiglio Comunale (impugnata al TAR e in attesa di esito) con il voto favorevole di 15 Consiglieri su 41 (Sindaco compreso), approvò, con unico provvedimento, le Controdeduzioni alle Osservazioni sulla VIA (argomento all’O.del G), la Varianti al PAI, la Variante al P di F., la VIA, l’inizio delle procedure di esproprio, il Quadro di tutte le opere da realizzare ed il progetto definitivo delle vasche di laminazione. Ciò nonostante,a questo ultimo riguardo, siano ancora da iniziare i rilievi plano-altimetrici, le indagine geotecniche, i carotaggi etc. che sarebbero dovuti coincidere con la fase preliminare, per verificarne la fattibilità.

Premesso questo, si ritiene non occorra, ancora, ribadire opinioni e contestazioni amministrative e o tecniche, già tante volte espresse circa la soluzione “Mancini”. Si ricorda soltanto che la stessa prevede 4 vasche di laminazione di cui 2 dentro la Città e 2 nelle immediate vicinanze, l’allargamento dei canali cittadini, e l’aggiunta di altri. Soluzioni tanto invasive, come quella appena descritta, nel caso di Olbia avrebbero un senso se non ne esistessero altre!

Oltre quella, fin dall’inizio fatta propria da questo Comitato, dei canali scolmatori esterni per deviare a mare l’acqua eccedente la portata dei canali già esistenti in Città, esiste la procedura avviata dall’attuale Amministrazione Comunale cha ha vinto le recenti elezioni amministrative, soprattutto in forza dell’adozione della nostra filosofia di intervento  “Fuori l’acqua da Olbia”, ritenendola fattibile tanto che ha indetto un Bando Pubblico cui hanno partecipato i più importanti studi di progettazione del Paese e che ora sta per affidare al vincitore della gara la predisposizione di una proposta  alternativa a quella approvata nel marzo del 2016 e rispondente al principio di tener “Fuori l’acqua da Olbia”. Perché la Regione non ne vuol tener conto se è proprio il Comune di Olbia a volerlo?.

La soluzione è quella che prevede di risolvere il problema attraverso canali scolmatori esterni capaci di portare in mare aperto le acque di piena provenienti dall’esterno. Ciò perché tali acque sono ingestibili in Città per via della compromissione della Piana., ove si è costruito, molto spesso, nell’alveo stesso dei corsi d’acqua!

Oggi, in considerazione delle difficoltà che sono derivate dallo scontro fra pubbliche amministrazioni (Comune e RAS), vogliamo evidenziare che i nodi stanno per venire “al pettine”! L’avvenuta pubblicazione nell’Albo Pretorio del Comune di Olbia dell’elenco dei soggetti destinatari di esproprio dei terreni su cui realizzare le vasche di laminazione. Questo elenco per ora ne comprende 59, ma le partite catastali che verranno a breve coinvolte in dette procedure di esproprio, riguardano circa 700  ditte.

A riguardo delle operazioni di bonifica e di indagini geognostiche che inizieranno lunedì 27 novembre prossimo, il Comitato ritiene che tutte le operazioni che preludono alla realizzazione di una qualsiasi opera pubblica, debbano sottostare alle leggi ordinarie, salvi i lavori in zone ove sia stato dichiarato lo stato di calamità naturale, con finanziamenti e tempi certi di realizzazione, che trovino definizione negli stessi tempi di validità del Decreto. Per Olbia sono scaduti sin dal 17/11/2014; che i progetti , debbano discendere dai piani, non è previsto solo dalle norme, ma consigliato dal buonsenso. Senza un quadro d’insieme (PAI aggiornato a seguito di Cleopatra2013), regolarmente approvato dal Presidente della Giunta Regionale, ciò che la stessa Regione vorrebbe fare, ci appare come fuorviante e configurabile come un vero e proprio atto di arbitrio nei riguardi dei tanti che si sono opposti o che si opporranno. Lo faranno con il dovuto senso civico e il rispetto del diritto, ma senza far venir meno quello della “tutela della proprietà”.

Da parte della Regione, che pur con un provvedimento più unico che raro ha avocato a sé, togliendola al Comune, tutta la gestione della “mitigazione del rischio idraulico di Olbia”, ci aspettiamo:

·       l’assunzione di una maggior presa in considerazione della volontà espressa dalla maggioranza dei cittadini di Olbia che circa un anno e mezzo fa votando il nuovo Sindaco e il nuovo Consiglio Comunale ha chiaramente indicato di non condividere la proposta di mitigazione del rischio idraulico adottata dalla precedente Amministrazione;

·       un maggior rispetto dei diritti soggettivi di un notevole numero di cittadini che, pur in presenza di ipotesi alternative a quanto previsto dal piano di mitigazione del rischio già approvato, corrono il rischio di aver danni materiali di più o meno grande rilevanza per un progetto che potrebbe essere approvato solo in presenza dell’approvazione a Sua firma dell’aggiornamento del PAI .

Pur se, fino ad ora, i tempi della procedura si sono allungati per ragioni interne all’agire delle amministrazioni interessate, non possiamo non preoccuparci di cosa potrà succedere da qui in avanti, allorché molti dei 700 intestatari catastali, interessati alle vasche di laminazione o che si vedranno espropriare i loro cortili, giardini ed accessori di pertinenza per l’avvicinarsi dei canali, spesso fino a lambire le abitazioni, anche quando costruite nel rispetto dei pani di fabbricazione, si vedranno direttamente coinvolti.

Per la messa in sicurezza della Città e dei suoi cittadini, il nostro Comitato ritiene che anche gli espropri siano leciti, purché i proprietari vengano giustamente indennizzati in quanto esistono alternative valide.

Per finire, sperando in un ravvedimento , suggeriamo a Comune e Regione di riprendere il filo del dialogo per opere utili e immediate, perché la sicurezza e la difesa della Città non debbono dipendere da una prova di forza, ma da approfondimenti e studi coordinati, condivisi ed urgenti

Olbia, 17 novembre 2017                                                                             Il Coordinatore

                                                                                                                      Felice Catasta

 

Comitato di Salvaguardia Idraulica OLBIA


Come può essere...!






Planimetria con indicata area allagata a seguito del "Ciclone Cleopatra" del 18.11.2013


Planimetria con inserimento del "Progetto Mancini" (sotto incarico dell'attuale Amministrazione Comunale)


Chi siamo

 

A seguito degli avvenimenti meteorici avvenuti ad Olbia il 18 Novembre 2013, allorché la Città fu letteralmente devastata  in conseguenza di una “bomba d’acqua” che ci trovò assolutamente impreparati, e che, in qualche maniera  ha visto l’uomo “complice” della devastazione e della tragedia che richiederà un lungo lasso di tempo per essere rielaborata. 

Considerato il fatto che i mesi trascorsi dall'alluvione non sono stati sufficienti per il ripristino di una “normalità” e tantomeno per una messa in sicurezza della città, tanto che ancora oggi, un semplice acquazzone fa nascere timori e rievoca ferite non risanate.

Constatata la ritrosia dell'Amministrazione Comunale a promuovere una discussione ed un confronto aperto per arrivare ad ipotizzare possibili soluzioni per l'eliminazione o,  almeno, la riduzione del rischio idrogeologico della città.

Un piccolo gruppo di cittadini, ha pensato di farsi promotore di un “Comitato per la Salvaguardia Idraulica di Olbia” che vuole, presentarsi all’attenzione della gente e di quanti hanno titolo ad evitare che simili conseguenze da fatti meteorologici  abbiano a ripetersi. 

Ciò che andiamo ricercando è soprattutto il consenso dei cittadini destinatari di quanto potrà essere fatto, a partire da subito, per evitare che tutto questo possa accadere di nuovo. 


Portiamo l'acqua fuori da Olbia!